Langhe: I borghi più belli da non perdere

Langhe: I borghi più belli da non perdere

La mia attuale residenza piemontese mi ha permesso di girare in lungo e in largo le Langhe, in quest’articolo vi propongo una selezione dei borghi più belli che vi consiglio di inserire nel vostro itinerario.

                 

Barbaresco 

Il piccolo borgo di origini medievali  sorge su una collina in una posizione dominante proprio sulla sponda destra del Tanaro.

La torre quadrata

Alta circa 30 metri, domina Barbaresco, ed è quello che rimane dell’ antico castello. Le origini della torre sono molto antiche, se ne hanno notizie già a a partire dal IX secolo, nel tempo ha subito diversi rimaneggiamenti.  La particolarità è che per metà della sua altezza è riempita di terra, una volta l’ingresso si raggiungeva con una scala a pioli, oggi sarà invece un ascensore panoramico esterno a portarvi fino alla terrazza sommitale.

All’interno della torre ci sono 3 livelli. Al primo, trova spazio una sala multimediale col “Racconto del Barbaresco”. Si prosegue al secondo piano con la una  Sala di Analisi Sensoriale. L’ultimo livello è la Terrazza Panoramica a 30 metri dal suolo. Il Tanaro si trova a ben 200 metri sotto di voi. La vista sulle colline circostanti ricoperte dai vigneti è magnifica. Nella bella stagione apre anche il bistrot che sistema dei tavoli proprio sulla cima della torre, fare un apertivo al tramonto sarà sicuramente un’esperienze da non perdere. 

Barbaresco - Vista dalla Torre
La vista dalla Torre

I vigneti che circondano Barbaresco rientrano a pieno titolo tra  “i grand cru” più importanti e preziosi del panorama enologico di tutto il Piemonte e non solo. Così come il Barolo, anche il Barbaresco viene vinificato in purezza dalle uve di Nebbiolo. Proprio qui ha la sede una delle cantine storiche del territorio, conosciuta in tutto il mondo: Gaja. I suoi vini non sono per tutte le tasche, ma parliamo di eccellenza. 

Proprio ai piedi della torre, la chiesetta di San Giovanni Battista edificata nel 1719-28, ha un bella facciata a due ordini.

All’ingresso del paese sorge l’ex confraternita di S. Donato del 1831, la sede dell’enoteca regionale del Barbaresco si trova proprio all’interno della chiesa sconsacrata, una location sicuramente orginale, che conferisce un’ atmosfera di “tempio del vino”  

TORRE DI BARBARESCO 

Ingresso: 5€
Aperture: Dal 7/03 al 20/03 aperti dal venerdì alla domenica – Dalle 9 alle 19 (ultimo ingresso 18:30).
Dal 21/03 aperti tutti i giorni – Dalle 9 alle 19 (ultimo ingresso 18:30).
Contatti: +39 333 9040135info@torredibarbaresco.it

ENOTECA REGIONALE DEL BARBARESCO

Aperture: Dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 18 
Contatti: +39 0173 635251 – +39 371 4696545 – enoteca@enotecadelbarbaresco.it

Neive

A pochi chilometri da Barbaresco, adagiato su un colle interamente circondato dai vigneti, sorge Neive, tra i borghi più caratteristici delle Langhe, rientra nel circuito dei borghi più belli d’italia ed è stato eletto bandiera arancione del touring club . Passeggiare per le sue strette e tortuose viuzze è un tuffo nel passato, l’impianto urbanistico  medievale è rimasto intatto. Anche Neive, insieme a Treiso e Barbaresco, appartiene al piccolo territorio dove i vigneti di nebbiolo danno origine alla DOCG Barbaresco. Non mancono importanti cantine e aziende vinicole da visitare, alcune si trovano persino all’interno di antichi palazzi. Di seguito vi descrivo brevemente le attrazioni principali.

Neive
Neive – Tra i borghi più belli delle Langhe

Torre campanaria con orologio 

Potete accedere alla torre, attraverso una visita guidata (5 €) prenotabile presso l’ufficio turistico, proprio adiacente all’elegante palazzo del comune. La torre fu edificata intorno al 1224, fu distrutta e ricostruita diverse volte. All’interno, durante la mia visita, erano esposti i disegni di Riccardo Levi, con lui è nato il mito della donna selvatica, il personaggio che ha disegnato nelle etichette della sua famosa grappa, ci sono ancora le distillerie, da visitare sicuramente. Sono 89 i gradini che portano in cima alla torre, il panorama dalla sua cima è incantevole. 

Neive - Vista dalla torre
Neive – Vista dalla torre
Palazzo dei Conti di Castelborgo

Una settecentesca dimora signorile, si trova proprio all’ingresso del borgo in posizione panoramica, anche se abitazione privata, in alcune occasione è possibile visitare il giardino con ingresso a colonne binate e le cantine storiche ancora oggi utilizzate. Chiedete informazioni all’ufficio turistico.  

Chiesa Parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo 

Salendo dal sentiero che parte direttamente dai parcheggi, ve la ritroverete davanti. Fu ricostruita nel ‘700, delle sue origini più antiche se ne sono perse le tracce, la sobria facciata rosa pallido è in stile neoclassico, più interessanti gli interni: l’altare seicentesco è tipicamente barocco, gli affreschi adornano finemente soffitti e pareti. 

Chiesa dell’Arciconfraternita di San Michele

Si trova a pochi passi dalla chiesa dei SS. Pietro e Paolo, oggi è utilizzata dagli ortodossi della chiesa macedone (numerosa comunità presente nelle langhe). L’esterno è barocco. L’atmosfera all’interno è particolare, non mancono le icone e le immagini sacre di tipo bizantino con le classiche decorazioni dorate, inusuali ed eleganti i tappeti per terra e le scritte in cirillico. L’interno è a croce greca, nell’abside, il settecentesco quadro di San Michele dai vivaci colori. Durante la visita verrete accompagnati da musica di sottofondo. 

 

Grinzane Cavour

Il nome del piccolo borgo rende omaggio a Camillo Benso conte di Cavour dove qui fu sindaco per ben 17 anni, fino al 1849. Il paese oggi si sviluppa attorno al suo poderoso castello, edificato intorno al XIII secolo, il suo aspetto odierno risale al 1961, quando in occasione del centenario dell’Unità d’italia fu oggetto di importanti restauri. Imponente la sala del torchio, datato 1704,  che vi accoglierà proprio all’ ingresso. Di grande impatto il quattrocentesco “Salone delle Maschere”, con il suo soffitto a cassettoni, dove Camillo Benso presiedeva le sale consiliari.

Castello di Grinzane Cavour
Castello di Grinzane Cavour

Oggi il castello ospita un museo etnografico molto interessante e dal 1967 ha qui la sede, l’enoteca regionale piemontese Cavour.  In un cortile interno, circondato dalle mura del castello, la particolare location del Ristorante stellato di Marc Lanteri.

Ai piedi del castello, è stato inaugurato nel 2021 un vero e proprio Museo a cielo aperto: “IN VIGNA”, un percorso emozionale e didattico tra i filari, alla scoperta del vigneto e della produzione dell’uva. Il percorso è dotato di un impianto di illuminazione che lo rende fruibile anche in condizioni di luce scarsa. Grazie ai numerosi pannelli illustrativi sarà possibile approfondire la conoscenza della vite e del lavoro del vignaiolo. 

Il castello fu anche di proprietà della famiglia Benzo di Cavour. Il conte tra le sue mura fece numerose sperimentazione che portarono innovazioni  ai sistemi di allevamento della vite e ad un miglioramento dei vini rossi locali. Quello che diventerà “Barolo” mosse i primi passi proprio qui. 

ORARI DI APERTURA DEL CASTELLO

Dal lunedì alla domenica dalle 10:00 alle 19:00, ultimo ingresso alle ore 18:00.
Martedì chiuso. 

Biglietto Intero  € 7,00
Tel. +39 0173 262159
Mail: info@castellogrinzane.com

La Morra

Cercate una vista ampia e spettacolare sui vigneti? Il belvedere de La Morra è quello che non dovrete assolutamente perdere, il punto panoramico più suggestivo delle Langhe. La meravigliosa terrazza è circondata dal “cuore” principale del paese: Piazza Castello, con la settecentesca torre campanaria che sembra fare da vedetta. 

La vista dalla terrazza di La Morra
La vista dalla terrazza di La Morra con le mille sfumature dei colori autunnali 

Oltre al vino, La Morra è famosa per la nocciola trilobata, marchio IGP, potrete assaggiarla nelle sue infinite lavorazioni nei numerosi bar del borgo. 

Nella mappa trovate la posizione dell’ampio parcheggio principale da cui potrete cominciare la visita. Per raggiungere la terrazza, prendete la stradina principale del paese leggermente in salita: via Umberto I, molto pittoresca, è un susseguirsi di piccole botteghe storiche e wine bar. Il centro è molto piccolo, il nucleo storico di impianto medievale, ha una forma che ricorda vagamente un ventaglio.

Torre campanaria

Alta poco più di 30 metri, svetta su Piazza Castello, la prima costruzione risale al 1544, per erigerla furono usati i resti dell’antico castello abbattuto nel corso del ‘500. L’aspetto attuale si deve al restauro del 1750. In alcune occasioni è visitabile ed è possibile raggiungerne la cima. 

La cantina comunale all’interno del Palazzo dei Marchesi di Barolo

E’ nata nel 1973 per volere dei viticoltori lamorresi, è ospitata nel settecentesco Palazzo dei Marchesi di Barolo. Una bella location dove potrete assaggiare un ottimo calice di vino. 

La Parrocchiale di San Martino

È la prima chiesa edificata nel 1699 in territorio lamorrese. L’interno presenta tre navate dominate dal settecentesco altare maggiore su cui è posta una pala rappresentante la Madonna con Bambino e i santi Martino e Crispino di Giovanni Carlo Aliberti, (1715). Gli affreschi della navata centrale sono opera di Luigi Morgari furono completati alla fine dell ‘800, dopo che l’incendio del 1874 arrecò gravi danni all’edificio

Confraternita di San Sebastiano

Edificata nei primi anni del ‘700 è affiancata da un campanile in cotto, costruito nel 1766. L’interno, a navata unica, con due cappelle laterali, conserva un pregevole altare in stucco (1793) con pala raffigurante S. Sebastiano Martire.

Serralunga D’Alba

Il protagonista assoluto del paese è l’imponente castello, la sua sagoma slanciata è visibile anche da lontano dalle colline circostanti, un vero simbolo delle Langhe.  Il piccolo centro vitivinicolo si sviluppa sul crinale di un colle, il suo impianto planimetrico ad anelli concentrici è molto caratteristico. 

Castello di Serralunga d’Alba

Il castello

Slanciato e maestoso, fu costruito a metà del Trecento dai marchesi Falletti. La sua posizione sovrasta il paese, arroccato sulla vetta del colle di Serralunga. E’ uno dei pochi esempi di struttura militare medievale rimasta intatta, a parte un sobrio restauro del 1950, non è stato modificato nel corso dei secoli, è un evento più unico che raro. Il castello all’interno è piuttosto spoglio, non troverete arredi, ha avuto sempre una funzione militare, perchè i Falletti scelsero la loro residenza nel castello di Barolo.  Interessanti i frammenti degli affreschi del ‘500 della piccola cappella.  

Telefono: + 39 0173613358 – +39 0173 38 66 97
Mailinfo@castellodiserralunga.it/
Sito:  castellodiserralunga.it
Ingressi intero: € 5,00

All’interno del borgo vi segnalo la Chiesa parrocchiale di San Sebastiano edificata tra il 1886 e il 1888. L’interno è a navata unica, nella sacrestia è custodito un importante dipinto cinquecentesco che ritrae il Cristo flaggellato di Annibale Carracci. 

A qualche chilometro da Serralunga, non perdete una visita alla Tenuta Fontanafredda, fu donata alla Bela Rosin da Vittorio Emnuele II. Le cantine sono strordinarie, inserite tra le 100 più belle del mondo anche qui cucina stellata di Ugo Calciati.

Barolo 

Barolo non sorge su un colle, come la maggior parte dei borghi delle Langhe, ma su una sorta di basso altipiano, naturalmente anche lui, circondato da un tappeto di vigneti. Nelle sue stradine, tra antichi palazzi, si susseguono una moltitudine di enoteche e wine bar e non può essere diversamente, il nome del famoso vino che ha fatto conoscere le Langhe in tutto il mondo, prende origine proprio da qui. Nel 2021 il piccolo centro è stato eletto capitale italiano del vino.

Castello di Barolo 

E’ il simbolo del borgo, qui la storia del Barolo viene raccontanta in modo multimediale e innovativo al WiMu (Wine Museum), il museo del vino. E’ allestito all’interno dello storico Castello di Barolo, residenza di villeggiatura di Carlo Tancredi Falletti.

Il castello ha origini millenarie, ancora oggi è possibile notare le tracce del mastio eretto nel X secolo che fungeva da vedetta sulle terre circostanti. La struttura ha subito diverse trasformazioni, quella più importante, che cambio radicalmente l’aspetto, è del Cinquecento. Nel corso dell’Ottocento quando divenne la residenza estiva del marchese Falletti perse la sua sua funzione milatare a fu nuovamente oggetto di restauro e trasformazione. La storia più recente vede passare nel 1970 la proprietà al comune, che nel tempo lo trasformò in un centro di cultura del vino.

Oltre al WiMu, allestito proprio nel piano nobile, suggestiva è la stanza di Silvio Pellico, che fu ospitato dai Falletti quando tornò dalla prigionia allo Spielberg, qui l’ambiente ottocentesco rimane perfettamente conservato. 

Castello di Barolo
Castello di Barolo
Museo dei Cavatappi

Si, troverete pure lui a Barolo, accanto al Castello Comunale di Barolo, all’interno di quella che era una vecchia cantina, nel 2006, è stato allestito questo museo particolare. Nasce dalla passione di un collezionista, il farmacista Paolo Annoni. All’interno troverete esposti circa 500 tipi diversi di cavatappi, proveniente da tutto il mondo, alcuni risalgono addirittura al ‘600. Nel museo è presente anche uno spazio dove potrete acquistare libri, souvenirs, ma anche prodotti alimentari tipici di Langa.

Enoteca regionale del barolo, circa 200 etichette

Se volete una panoramica completa del vino Barolo una visita all’eneteca regionale è d’obbligo. All’interno di un ambiente che ricorda un’ antica cantina, con i soffitti in mattoni, troverete più di 100 etichette in vendita ed inoltre, avrete anche la possibilità di seguire percorsi di degustazioni guidate. La particolarità dell’enoteca è la card prepagata, acquistandola con il budget che vorrete, potrete degustare in modo autonomo una selezione di 32 etichette, ad un prezzo che varia tra i due e i quattro euro per ogni assaggio.

Le bottiglie a disposizione per gli assaggi
Le bottiglie a disposizione per gli assaggi

Festival Internazionale “Collisioni”

Non potevo non menzionarlo, Barolo nel mese di luglio si riempie di artisti nazionali ed internazionali che prendono parte agli appuntamenti di questo importante Festival Agrirock. E’ un evento con musica e letteratura, ma non solo, protagonista del Festival è anche l’eccellenza enogastronomica italiana, che viene celebrata per l’occasione, con una serie di convegni, interviste, degustazioni e visite in azienda. 

Monforte d’Alba

E’ adagiato su una collina in posizione dominante sui vigneti circostanti, anche Monforte è un centro di produzione del Barolo. Il paese rientra nel circuiti dei Borghi più belli d’Italia.

Nella parte bassa del paese si trova la parrocchiale di S. Maria della neve, edificata tra il 1909-12, a me ha sorpreso parecchio, nonostante la “recente” costruzione, lo stile riprende il diffuso gotico-piemontese, vale la pena visitarla. All’interno troverete ricchi stucchi, vetrate colorate a mosaico e pregevoli affreschi.

 

Monforte d'Alba - Chiesa di S. Maria della neve
Monforte d’Alba – Chiesa di S. Maria della neve

 

Monforte d'Alba - Interni della Chiesa S. Maria della neve

Percorrendo una delle tante viuzze in salita, raggiungerete la parte alta del borgo, il nucleo più antico e affascinante del paese. Dove un tempo sorgeva la Chiesa medievale, oggi troviamo una piazzetta gradonata ad anfiteatro, utilizzata come auditorium intitolato al famoso pianista Horszowski, che qui vi tenne il concerto d’inaugurazione nell’estate 1986. Ogni anno l’anfiteatro ospita la rassegna Monfortinjazz. Accanto all’anfiteatro l’ Oratorio di S. Elisabetta di epoca barocca e l’elegante palazzo Scarampi, che divenne dimora signorile nel ‘700 in seguito alla trasformazione dell’antico castello medievale risalente al XI sec. In posizione isolata, accanto la chiesa dei Disciplinati, la torre campanaria, unico resto dell’antica chiesa medievale andata distrutta.

Per delle foto panoramiche e particolari, non dimenticate le  panchine giganti che circondano il borgo, quella viola n°12, si trova a due passi dal centro storico e offre un bel punto di vista su Monforte . 

Poco lontano nella frazione di Perno, vi segnalo il castello seicentesco, con resti medivali e strutture settecentesche, e nei dintorni, su un’altura isolata la  cappella romanica di S. Stefano originaria del XII secolo. 

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