Cervinia in inverno…senza sciare

Trovare un siciliano che sappia sciare non è facile,  ci ho provato una sola volta, ma con lo snowbord, mi è piaciuto tantissimo. Complice anche il covid, non sono ancora riuscito ad approfondire il mondo degli sport invernali, rimane un mio grande desiderio, purtroppo ancora inesaudito. Nelle prossime righe voglio raccontarvi la splendida giornata trascorsa a Cervinia, in pieno inverno, insieme ad un gruppo di amici, anche loro rigorosamente non sciatori. Ci siamo divertiti ugualmente, ma devo ammettere che rimanere a guardare il resto del mondo, che scendeva dalle immense e famose piste di Cervinia, mi ha fatto rodere parecchio.

Cervinia e la ricerca del parcheggio 

E’ domenica, vista la giornata splendida decidiamo di raggiungere Cervinia da Torino, con pranzo prenotato presso lo Chalet Etoile, appena sopra Plan Maison a 2600 metri di altitudine.

                                         

Arriviamo a Cervinia intorno alle 11,30 con -3°C, la neve è piuttosto scarsa, la bassa Valtournenche è completamente sgombra dalla neve, molto deprimente devo dire. Gli impianti che salgono in quota da Cervinia paese sono due: Plan Torrette e Plan Maison. Il primo si fa con gli sci ai piedi, il secondo invece, anche a piedi e in tre tronconi porta a Plateau Rosà a 3480 metri. Per raggiungere l’ingresso del secondo impianto salite i gradini che vedrete sulla destra, in prossimità della rotonda principale all’ingresso del paese, dove c’è la chiesa per intenderci. Non avventuratevi per strade alternative, farete fatica inutile (quella che abbiamo fatto noi). 

Se pensate di parcheggiare in piena stagione sciistica, di domenica, nel centro del paese, scordatevelo, a meno che non arriviate molto presto. La buona notizia è che prima della galleria troverete sicuramente posto in un enorme parcheggio gratuito. Non appena vedrete il distributore Eni, immediatamente prima della galleria, scendete a sinistra, vi ritroverete in un grande spiazzo,  in fondo al quale, un comodissimo passaggio pedonale di circa 50 metri vi porta praticamente dentro al paese.                       

Plateau Rosà (3480 m)

Il biglietto andata e ritorno fino a Plateau Rosà costa 41 euro, ma ne vale assolutamente la pena. I cambi sono due, il primo tratto vi porterà a Plan Maison a 2555 m, il secondo a “Laghi-Cime Bianche”, in entrambi casi, si tratta della classica funivia con cabine chiuse e capienza di 6 persone. L’ultimo tratto si percorre invece all’interno di una moderna telecabina da 140 posti, che in pochi minuti raggiunge il confine Italo-Svizzero di Plateau Rosà a 3480 metri. Dall’anno prossimo si aggiungerà un’altra funivia che permetterà, senza sci, di raggiungere Zermatt, nel versante svizzero. 

Il consiglio che mi sento di darvi, viste anche le alte quote che si raggiungono, è quello di programmare questa gita con la previsione di una bella giornata di sole. La vista dalla terrazza di Plateou Rosa è infinita, dal Monviso al Monte Bianco, il Cervino, imponente, ve lo ritroverete proprio accanto. Circondati dai tipici Gracchi Alpini (un misto tra corvi e merli) di alta montagna, rimaniamo per diversi minuti, ad ammirare e a fotografare l’incredibile panorama. Essendo a piedi non c’è molto altro da fare, la temperatura è di -10° e oggi è una giornata “calda”. 

Ripresa la funivia, facciamo i due tronconi che ci riportano a Plan Maison, qui arriva la parte più faticosa della giornata. Lo  “Chalet Etoile” si trova a quasi 800 metri dalla stazione di arrivo e l’unico modo per arrivare per noi, è a piedi, in mezzo alla neve e attraversando le piste. Il dislivello non è eccessivo, ma la fatica l’abbiamo sentita ugualmente.

Il pranzo allo Chalet Etoile

Il ristorante è affollato all’inverosimile, naturalmente è consigliatissimo prenotare, siamo riusciti a trovare posto, un paio di giorni fa, solo al turno delle 14:30. L’interno è molto carino, tutto in legno, atmosfera calda e accogliente della tipica baita alpina. Anche se la confusione regna sovrana, il servizio è veloce e puntale, alcune ragazze che prendono le ordinazioni parlano solo inglese, mi ha incuriosito questa cosa, ma non è stato un problema. 

I prezzi sono sopra la media, ma il cibo è veramente buono, ne è valsa la pena. Ho preso, come piatto principale, un ottimo ed enorme stinco di maiale (20 €) con contorno di patate gratinate. Siamo tutti rimasti soddisfatti, se proprio devo fare un appunto, forse la pasta era un po’ pochina come quantità. Assolutamente eccellente il dolce: Brownie al caramello con un nido di zucchero filato poggiato sopra (10 €), una presentazione da cucina stellata. Interessante e assortita la carta dei vini, prezzi per tutte le tasche, dai 2000 euro per le annate migliori della cantina Gaja, a bottiglie di circa 20 € per i più poveri (noi !) 

Ritorno a Cervinia 

Usciti dal ritorante intorno alle 16:15 ci siamo precipitati alla stazione di Plan Maison che abbiamo raggiunto circa 15 minuti dopo, l’impianto chiude alle 16:45. 

Nuovamente a Cervinia, dopo la foto di rito con la statua di Mike Bongiorno e una capatina nella chiesetta del paese, decidiamo di concludere questa giornata percorrendo la via principale del paese: Via Carrel. C’è molta gente in giro, per le strade è un susseguirsi di hotel, ristoranti e boutique di abbigliamento, l’atmosfera sembra quella pre-natilizia. 

Ci rimettiamo in viaggio intorno alle 17, ci sono -7°C, sulla via del ritorno il traffico in autostrada è stato incredibile, in piena stagione invernale, mettete anche questo nel conto, ma della giornata a Cervinia porteremo certamente un bellissimo ricordo.